Febbraio 1945

GUERRA CIVILE NEL MODENESE

 

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 Febbraio 1945

GIOVEDI 1 FEBBRAIO 1945

 A Maranello è ucciso un uomo di quarantasei anni:

BISBINI GIUSEPPE.(1)

 VENERDI 2 FEBBRAIO 1945

 Ad Albareto, in Comune di Modena, è fucilato un partigiano.(2)

 SABATO 3 FEBBRAIO 1945

 A San Venanzio di Maranello, è ucciso il Vice reggente del Fascio Repubblicano di Fiumalbo e milite della Brigata Nera di Pavullo, di quarantaquattro anni:

LENZINI RAFFAELE.(3)

A Pavullo resta ucciso, ad opera di sconosciuti, il giovane di ventidue anni:

IACOPI GUIDO(4).

In località non accertata è ucciso il milite della G.N.R.:

GROSSI GIORGIO.(5)

 DOMENICA 4 FEBBRAIO 1945

 A Pievepelago, il Capitano della GNR:

GRANDI VIRGILIO(6),

ed il milite:

NIZZI PIETRO(7),

che si erano recati presso reparti partigiani per concordare una tregua, onde evitare rappresaglie tedesche sulla popolazione civile, sono trattenuti e poi fucilati dagli stessi partigiani.(8)

A Modena resta uccisa, tale:

BASTIA LIDIA.(9)

 LUNEDI 5 FEBBRAIO 1945

 A Villa Freto di Modena è ucciso dai partigiani il milite:

GASPARINI TERESIO(10);

mentre a Serramazzoni perde la vita:

BESANDI TEODORA.(11)

A Palagano i partigiani prelevano dalla sua abitazione e poi uccidono. un ragazzino di quindici anni, era un ex balilla e Avanguardista delle Fiamme Bianche:

CASTELLI COSTANTE.(12)

 MARTEDI 6 FEBBRAIO 1945

 A Campogalliano, in uno dei classici agguati partigiani, è ucciso il reggente del Fascio Repubblicano di quel centro:

BACCARANI LAURO.(13)

 MERCOLEDI 7 FEBBRAIO 1945

 Due fascisti sono uccisi dai partigiani a Concordia sul Secchia, si trattava della ventiquattrenne:

BRANCOLINI ALDINA,(14)

e del quarantenne:

ARTONI PRIMO.(15)

 GIOVEDI 8 FEBBRAIO 1945

 A San Possidonio è ucciso un uomo di cinquantadue anni:

MASTRI AMEDEO,(16)

mentre nella zona di Carpi resta ucciso, tale:

BOTTI GIUSEPPE.(17)

 VENERDI 9 FEBBRAIO 1945

 A Modena è ucciso il fascista di trentotto anni:

LODI ADELMO,(18)

mentre a Torre Maina viene fucilato un partigiano.(19)

 SABATO 10 FEBBRAIO 1945

 A Pratomaggiore, una piccola frazione vicino a Vignola, un gruppo di partigiani assale alcuni soldati tedeschi ospitati in una casa colonica; nella sparatoria che ne segue un maresciallo tedesco rimane ucciso. Due giorni dopo si scatena la spietata rappresaglia tedesca; questi prelevano dal carcere di Sant' Eufemia di Modena, otto giovani partigiani prigionieri, li portano nella località dello scontro e qui li fucilano; erano tutti giovani della Provincia di Modena.(20)

Nella storiografia partigiana si trovano storie d’azioni che, in molti casi saranno anche state realizzate, ma che alla luce della ricerca, sia d’altre fonti partigiane sia di fonti fasciste, non sempre trovano riscontro, oppure vengono talmente stravolte da non aver nessuna possibilità di essere valutate come veritiere. N’è una prova questa notizia:

 "Mentre forze nazifasciste effettuano un rastrellamento in località San Donnino, una macchina con a bordo il V. Comandante della 5° zona Lupo, il gappista Fred ed il capo settore del distaccamento "Giuseppe" irrompeva tra le file nemiche sparando numerose raffiche di mitra che colpivano a morte alcuni nemici. I "nostri" senza subire perdite si allontanavano."(21)

 DOMENICA 11 FEBRAIO 1945

 A Modena, presso la Caserma "Ciro Menotti", un agguato partigiano colpisce a morte il giovane milite della GNR, di venti anni:

TISSELLI MARIO.(22)

 LUNEDI 12 FEBBRAIO 1945

 Il milite della GNR:

AMICI EUGENIO,(23)

di quarantotto anni, che prestava servizio presso la stazione delle FF.SS di Modena viene ucciso da elementi partigiani, mentre in un altro attentato, a Bastiglia, viene colpito a morte lo squadrista della Brigata Nera di trentatré anni:

AZZALI CARLO.(24)

Le notizie di fonte partigiana, come abbiamo prima accennato, continuano a raccontare di agguati e di attentati, molti veritieri, altri non sicuri. In questo giorno, a Formigine la stessa auto del giorno 10, avrebbe seminato il panico nel presidio della Brigata Nera di quel centro e sarebbero stati uccisi un maresciallo della B.N. e due soldati tedeschi.(24bis)

Nessun’altra notizia e nessuna testimonianza anche di parte fascista è stata trovata per avvalorare quest’episodio. Altri gappisti avrebbero collocato mine anticarro, sempre nei pressi di Formigine, facendo saltare 4 carrette militari.(25)

 MARTEDI 13 FEBBRAIO 1945

 I cosiddetti "tribunali partigiani", che operavano con estrema disinvoltura nel giudicare e nell'emettere sentenze di morte, sia in montagna sia in pianura, sono tutto, fuorché espressione di una minima parvenza di giustizia. Questa valutazione non è di parte fascista, bensì di un partigiano che ha combattuto e scritto di storie sulla resistenza. Stralciamo alcune analisi di quest’autore del modo in cui i tribunali partigiani stilavano i verbali d'istruttoria e in particolare relativamente ad un "processo" tenutosi in questo giorno, a cura del "Tribunale della Divisione Modena":

 "La lettura dei verbali dei processi non può non suscitare qualche perplessità. La loro forma alquanto approssimativa denota l'assenza, nel Tribunale partigiano, di qualsiasi esperto della materia: giudici, avvocati, laureati in legge......Inoltre, mentre talora si dice che vengono letti "i verbali di istruttoria", come pure la deposizione dei testi, in altri casi non si parla di deposizioni: il che fa supporre (ed è confermato dalle testimonianze ) che l'unico elemento di accusa fosse la confessione dell'imputato. E questo pone il problema del come fossero ottenute queste confessioni.

Si può dunque affermare che la giustizia partigiana non funzionò in modo del tutto soddisfacente, neppure nella seconda repubblica di Montefiorino."(26)

 Riportiamo anche l'esempio di un verbale d'istruttoria di quei processi:

 "Verbale del processo a carico di L.F. sergente maggiore delle SS italiane. -  La seduta è aperta alle ore 2,30 pomeridiane con la lettura da parte del cancelliere. Egli legge l'istruttoria a carico dell'imputato mettendo in rilievo le parti più significative.

Alla fine della lettura il Presidente e i giudici chiedono all'imputato se quanto egli ha sottoscritto corrisponde a verità, il L. risponde affermativamente.

La parola data alla pubblica accusa la quale rileva l'alto tradimento perpetrato ai danni della patria martoriata e sanguinante e dei migliori figli suoi compiuto dall'imputato che militando nelle file della GNR e delle SS italiane di Gorga ha meritato la pena capitale. Prende quindi la parola il difensore, che pur dovendo riconoscere le gravi colpe dell'imputato, cerca di attenuarne la gravità. Dopo aver chiesto all'imputato se non ha nulla da aggiungere, la Corte si ritira e quando rientra legge la seguente sentenza: "Il Tribunale militare della Divisione Modena riunitosi oggi 13 Febbraio 1945 ha emesso il giudizio a carico di L.F. appartenente alle SS italiane, GNR, MVSN e reo di spionaggio, sopraffazioni e vessazioni verso la popolazione civile, condannandolo alla pena di morte mediante fucilazione da eseguirsi in giornata."(27)

 MERCOLEDI 14 FEBBRAIO 1945

 A Maranello, durante una festa da ballo, viene uccisa la giovane di diciannove anni:

BIOLCHINI MARIA(29);

in località Santa Maria di Mugnano, viene prelevato ed ucciso dai partigiani, il fascista di trentadue anni:

PAVESI GENESIO(30);

a Soliera, in un’imboscata, restano uccisi i militi della GNR:

GROSSI ANGELO(31),

FRANCIOSI MARIO(32),

MALAGOLI VITTORIO(33).

A Fiorano, i tedeschi fucilano, per rappresaglia all'uccisione di un loro soldato, cinque giovani partigiani fioranesi.(34)

 VENERDI 16 FEBBRAIO 1945

 Un altro giovane partigiano viene fucilato a Gombola.(35)

 SABATO 17 FEBBRAIO 1945

 A Modena vengono date per disperse, poiché niente è più stato trovato dei loro corpi, due giovanissime ausiliarie della Repubblica Sociale Italiana,  si trattava di:

BENELLI BIANCA(36),

ZANNINI LUISA(37).

A Dogana di Fanano, restano uccisi due marò della Decima Flottiglia MAS:

PELLEGRINI FRANCESCO(38),

RANDON UGO(39).

mentre a Verona in un bombardamento aereo perde la vita il giovane modenese:

BARALDI DANIELE(40).

In questo giorno alcune fortezze volanti, sganciano bombe sul paesino di Piandelagotti, già duramente colpito da precedenti incursioni; parecchie case vengono distrutte e due civili restano uccisi(41).

 DOMENICA 18 FEBBRAIO 1945

 Forti bombardamenti si verificano su molte zone dell’Appennino modenese; sono le prime avvisaglie dell'attacco conclusivo degli anglo-americani, che verrà sferrato sulla linea Gotica tra circa due mesi.

Un forte cannoneggiamento viene effettuato su Ospitale di Fanano. Gran parte degli abitanti si rifugia nella chiesa che viene ripetutamente colpita; sette persone vi rimarranno uccise.

A Pavullo, formazioni di aerei anglo-americani, colpiscono pesantemente il centro del paese: moltissimi furono i morti ed il centro frignanese riportò gravissimi danni, con decine e decine di edifici completamente distrutti, compresi l'ospedale e la chiesa.(42)

 LUNEDI 19 FEBBRAIO 1945

 Nel cortile della sua casa, in Via Piave 91, a Modena, viene ucciso con un colpo di pistola alla nuca il fascista trentunenne, operaio militarizzato:

BUSSOLA ARTURO(43).

 MARTEDI 20 FEBBRAIO 1945

 Continuano sull’Appennino modenese i violentissimi bombardamenti: è il turno del piccolo centro di Monteombraro di Zocca che venne ridotto ad un cumulo di macerie; i morti furono moltissimi.

A Castelnuovo Rangone, viene ucciso il milite della Brigata Nera di quel centro:

SILVESTRI ONESTO(44).

Così nella storiografia partigiana si descrive quest’esecuzione:

 "Elementi del distaccamento Caselgrandi giustiziavano, dopo regolare processo, certo Silvestri Onesto, spia pericolosissima al servizio dei nazifascisti."(45)

 MERCOLEDI 21 FEBBRAIO 1945

 A Mirandola, in un agguato, resta ucciso il giovane di ventiquattro anni:

FIOZZI PIETRO(46).

 GIOVEDI 22 FEBBRAIO 1945

 Tutto l’Appennino modenese è sotto ad una vera valanga di ferro e di fuoco. Questi tormentatissimi centri, nelle retrovie della linea gotica, erano totalmente schiacciati nella morsa delle azioni della guerriglia partigiana e delle rappresaglie tedesche, in più cannoni ed aerei "alleati" completavano l'opera di distruzione e di morte.

In questa data subiscono micidiali incursioni aeree vari paesi: Montese, Moscheda, Castelluccio e piccoli borghi come, La Torre, Casa Morini, Le Coste.

A Mirandola, in seguito ad un attentato ad una pattuglia tedesca, dove vi trovava la morte un maresciallo, il Comando germanico effettuava una rappresaglia, impiccando cinque partigiani, prelevati nelle carceri modenesi.(47)

 VENERDI 23 FEBBRAIO 1945

A Modena viene prelevato ed ucciso, l'ingegnere di quarantasei anni:

GROSOLI RODOLFO(48).

 SABATO 24 FEBBRAIO 1945

 Dopo lunghi preparativi, un grosso contingente di forze partigiane, si parla di 300 uomini(49), armati di armi leggere, di mitragliatrici pesanti e di panzer-faust, attacca con estrema violenza la Caserma della Brigata Nera, istituita nelle scuole di Concordia, dove vi erano asserragliati non più di trenta militi di quel raggruppamento. Lo scontro fu violentissimo e i fascisti si difesero con la massima energia e:

 "i partigiani visto che non potevano entrare, dopo alcune ore tolsero l'assedio."(50)

 Ma in genere, tutta la storiografia partigiana parla di questo scontro, come al solito, in modo enfatico ed esagerato. Le perdite partigiane si sarebbero limitate a uno, tre feriti lievi, mentre le perdite fasciste vengono valutate altissime: una prima valutazione di 40 morti fascisti e di 70 feriti gravi, fatta  in un diario resistenziale viene considerata, in un altra versione della storiografia antifascista, priva di fondamento(51), mentre si accetta e si dà per certa l'uccisione di 10-12  fascisti e 20-25 feriti gravi. Altre fonti non riportano il numero dei caduti, limitandosi, solamente, a sottolineare che furono inflitte perdite notevoli al nemico.(52)

In realtà da parte fascista, non risulta che in quel combattimento, per quanto aspro e violento, sia stata segnalata la morte di militi o di graduati della Brigata Nera.

Sulla Via Vignolese, viene attaccato un autocarro tedesco e tre militari tedeschi vengono uccisi(53). Anche questa notizia non trova conferma in altri testi e inoltre non si trova traccia di rappresaglia tedesca che in genere veniva effettuata dopo episodi di questo tipo.

A Pavullo, in seguito al terribile bombardamento aereo, rimangono uccisi, tra i tanti civili, anche due militi della GNR del centro frignanese, si trattava del milite di trentacinque anni:

LINARI PIETRO(54),

e del giovane di ventisette anni:

SALVADORI ARTEMIO(55).

Altri due militari della RSI, restano uccisi, in località imprecisata, mentre cercavano di disinnescare una bomba inesplosa: si trattava del sergente maggiore di trentatré anni:

RIBALDO ANTONIO(56),

e del giovane soldato di ventiquattro anni:

MUNARINI ENZO(57).

 DOMENICA 25 FEBBRAIO 1945

 A Modena viene ucciso, da elementi sconosciuti il ventunenne:

CAMPI PAOLO(58).

A Concordia, in seguito ai fatti del giorno precedente, vengono fucilati due partigiani che erano prigionieri dei fascisti, nelle carceri di quel paese.(59)

 LUNEDI 26 FEBBRAIO 1945

 A Collecchio di Parma viene ucciso, dai partigiani di quelle zone, il vignolese di ventuno anni:

CREMONINI SUBRERO(60),

bersagliere della "Divisione Italia", nel 2° Battaglione Compagnia cacciatori.

Da alcuni giorni, sul nostro Appennino nei pressi di Fanano, le truppe angloamericane hanno sviluppato un consistente attacco alle postazioni italo-tedesche sul Monte Belvedere. Gravissime furono le perdite tedesche che riuscirono a respingere i furibondi attacchi angloamericani. La seconda compagnia del quarto battaglione di Alpenjager, che sostò per parecchio tempo nella zona di Pievepelago, andò quasi completamente distrutta, e un reduce di quella battaglia dichiarò che:

"nemmeno a Cassino la battaglia fu così sanguinosa."(62)

Nel vicino reggiano, a Fabbrico, pattuglie fasciste si scontrano con un forte raggruppamento partigiano e ne nasce un violento scontro con morti e feriti da entrambe le parti.(63)

Restano uccisi, in questo combattimento, cinque fascisti:

QUATTRO IGNOTI.

IANNI GINO.

MARTEDI 27 FEBBRAIO 1945

 A Modena, il solito bombardiere notturno, "Pippo", che ultimamente è stato mitizzato dal regista italiano Pupi Avati, compie una delle sue solite incursione

Questo signore ha scritto che i piloti di questi aerei, a quel tempo, facevano palpitare il cuore di tutte le donne italiane del Nord che altro non aspettavano, secondo il novello favoliere, se non l'atterraggio di uno di questi eroi alla Clark Gable, per poter essere conquistate(64). L'eroico aviatore arriva su Modena alle ore 21 e lascia, invece, cadere un grappolo di bombe nella zona di Via Prampolini.(65)

Sotto questo improvviso, quanto irrazionale bombardamento, perdono la vita: Carla Monzani, una ragazza di venti anni ed i Prof. Giovanni Allesina, mentre la moglie di questi, Maria Teresa Tavernari ed il figlio Angiolo, rimarranno gravemente feriti; altre tre giovani donne, Elide Morselli, di 19 anni, Adriana Bolognini di 29 anni e Delia Monzani di ventuno anni, porteranno, per sempre nelle loro carni il ricordo delle schegge delle bombe lanciate dall’"eroico" pilota americano.(66)

E' veramente avvilente che a tanti anni di distanza da quei tempi, un uomo della cultura italiana di oggi si possa servire dei "mass media" per distorcere la realtà, raccontando, in chiave psicanalitica, gli amori consci o inconsci delle donne italiane di allora.

Ben altri problemi dovevano affrontare, quotidianamente, le donne e di sicuro quei cuori palpitavano per i loro uomini, padri, fratelli, fidanzati, sposi che al fronte, o nei campi di prigionia o sul fronte interno e da entrambe le parti in lotta, erano coinvolti in quell'orrendo massacro. Ma chissà da quali meandri della psicologia "resistenziale" escono tali invenzioni: che a cinque anni, quale era l’età del bambino Avati, si potessero avere tali "visioni" è possibile, ma non sono assolutamente realistici una volta raggiunta la maggiore età avendo, in teoria, i mezzi per confrontare realtà con immaginazione.

Secondo certa storiografia partigiana, in questo giorno(67), elementi dei gruppi Sap, del distaccamento Casalgrandi attaccano una pattuglia tedesca, uccidendone venti e ferendone altri dieci. In un altro attacco ad un autocarro carico di truppa, avrebbero ucciso cinque militi germanici ferendone altri sei.

Dove si siano svolti questi due episodi non è precisato e tutto lascia credere, come abbiamo già avuto modo di constatare, che siano le solite "boutade" propagandistiche, ma che però in una storia compilata a distanza di tempo e con possibilità di affrontare l’obiettività storica con maggior precisione, non dovrebbero trovare posto.

Purtroppo, invece, ben più aderente alla verità è un altro episodio verificatosi a San Giacomo Roncole. Durante un azione "gappista" un gruppo di partigiani entra in un edificio, ma dopo brevissimo tempo vengono circondati da un reparto tedesco; si scatenò un aspro combattimento, un gappista venne ucciso ed altri quattro, piuttosto che arrendersi, si suicidarono.(68)

 MERCOLEDI 28 FEBBRAIO 1945

 A Spilamberto, i partigiani "giustiziano"(69), il milite della Brigata Nera:

SIMONINI UMBERTO(70),

inoltre attaccano, a San Donnino, tre autocarri tedeschi.

Ad Anzola Emilia, mentre transitavano in motocicletta sulla statale Via Emilia, vengono uccisi in un’imboscata, i militi della "Milizia Stradale" di Modena, il primo di quarantasette anni, il secondo di quarantotto anni:

MINOZZI CIRO(71),

FERRI GIUSEPPE(72).

Le loro salme verranno recuperate, nelle campagne circostanti, parecchio tempo dopo.

Il Minozzi era figura molto conosciuta nel modenese, appassionato di motori, fu amico di Enzo Ferrari; prima autista di corriere, fu il primo a condurre la corriera di linea Modena-Montese, passò poi alle due ruote nella polizia stradale dove rimase in servizio anche durante il periodo della guerra civile. In un recente articolo su di un quotidiano locale e che ricordava la sua figura, la sua morte viene datata nel 1944 come semplice fatto di guerra, senza precisazione alcuna.(71bis)

Nel mese di Febbraio, in data che non è stato possibile accertare, restano uccisi i fascisti o presunti tali, che qui di seguito elenchiamo:

nella zona di Mirandola viene ucciso:

CAMURRI ATHOS(73),

a Maranello tale:

GANDOLFI ROBERTO(74),

a Ravarino:

NICOTERA LEONARDO(75),

lo squadrista:

CAVALIERI SERGIO(76).

lo squadrista della B.N. E. Facchini:

GUSMANI PAOLO(77)

 NOTE

 1    cfr. ESGC.Mo

2    cfr. ISR Rassegna n. 3; si trattava di, Zanasi Giuseppe.

3    cfr. elenco caduti RSI n. 404.

4    cfr. ESGC.Mo

5    cfr. G. Pisanò: "Gli ultimi in grigioverde" Vol. 4° pag. 2099.

6    cfr. elenco caduti n. 365.

7    ibidem n. 547.

8    cfr. anche A. Galli, op. cit. pag. 96, che pone però, la data dell'uccisione dei due fascisti al giorno 28 Novembre 1944, precisando che erano stati fucilati in località Lago.

9    cfr. ESGC.Mo

10   cfr. elenco caduti n. 331.

11   cfr. ESGC.Mo

12   cfr. lettera del Comune di Lama Mocogno del 23 Febbraio 1956 prot. 325.

13   cfr. elenco caduti n. 34.

14   cfr. lettera del Comune di Concordia all'Ass. Cad. RSI del 31.1.1956 prot. 807.

15   ibidem

16   cfr. elenco caduti n. 481.

17   cfr. ESGC.Pi

18   cfr. elenco caduti n. 419.

19   cfr. ISR Rassegna n. 3: si trattava di Elvira Giannello.

20   ibidem: I partigiani fucilati furono: Franco Nasi, Lancellotti Umberto, Grana Danilo, Venturi Secondo, Donini Italo, Bertarini Lino, Nicoletti Menotti, Carminati Giovanni.

21   cfr. F. Borghi: "L'an n'era menga giosta".

22   cfr. elenco caduti inumati nel sacrario- ossario di San Cataldo.

23   cfr. lettera del Comune di Bomporto del 8.6.1956, prot. 584

24   cfr. lettera del Comune di Guiglia del 27.1.1956, prot. 316.

24bis cfr. F. Borghi, op. cit.

25   cfr. "Quelli che non si arresero" pag. 85.

26   cfr. E. Gorrieri: "La Repubblica di Montefiorino" pag. 573

27   ibidem pag. 572

28   cfr. elenco caduti n. 438.

29   cfr. ESGC.Mo

30   cfr. elenco caduti n. 573

31   cfr. lettera del Comune di Carpi cit.

32   cfr. lettera del Comune di Soliera del 18.2.56, prot. 435

33   ibidem

34   cfr. ISR Rassegna n. 3 pag. 16: i partigiani fucilati: Della Costa Raimondo, Bedini Filippo, Riccò Rubens, Gherardini Sauro, Malaguti Giuseppe.

35   ibidem: Bursi Ugo

36   cfr.elenco delle ausiliarie cadute in : "Gli ultimi in grigioverde" Vol.1° pag. 259-264.

37   ibidem

38   cfr. elenco caduti n. 579

39   ibidem n. 631

40   ibidem n. 46

41   cfr. A. Galli, op. cit. pag. 117: si trattava di: Piacentini Dario e di Trogi Giuseppe.

42   cfr. G. Silingardi: "I giorni del fascismo e dell'antifascismo".

43   cfr. elenco caduti n. 160.

44   ibidem

45   cfr. F. Borghi, op. cit. pag. 307.

46   cfr. elenco caduti n. 302

47   cfr. ISR Rassegna n. 3; i partigiani fucilati furono: Cesare Degani, Aristide Ricci, Remo Ricci, Giorgio Ruggeri e Darfo Dallay.

48   cfr. elenco caduti n. 373. Vi è un altra versione che pone questa uccisione al 23 Aprile 1945.

49   cfr.ISR Rassegna n. 6, in: "Annotazioni storiche sul movimento di resistenza di Concordia sulla Secchia" di Nelly Gallini, pag. 46.

50   cfr. G. Silingardi, op. cit.

51   cfr. Pacor-Casali: "Lotte sociali e guerriglia ecc." pag. 243.

52   cfr. ISR Rassegna n.6 cit.

53   cfr. F. Borghi, op. cit.

54   cfr. lettera del Comune di Pavullo del 16.2.56 prot. 1261.

55   ibidem

56   cfr. elenco caduti n. 647

57   cfr. elenco caduti n. 528

58   ibidem n. 176

59   cfr. ISR n. 3; i fucilati: Migliarino Frati e Realino Silvestri.

60   cfr. lettera del Comune di Spilamberto del 19.1.1957 prot.191.

62   cfr. A. Galli, op. cit. pag. 119.

63   cfr. Pacor-Casali, op. cit. pag. 243, e in M. Campana:"Assalti e battaglie delle formazioni sap" pag. 115.

64   cfr. articolo di Pupi Avati sulla terza pagina de "Il Resto del Carlino", Novembre 1981

65   cfr. Gazzetta dell'Emilia.

66   Pippo era così chiamato dalla popolazione. Si trattava di aerei angloamericani del tipo "mosquitos" che, particolarmente durante la notte, alla luce dei bengala, colpivano con lancio di bombe dirompenti ed incendiarie, gli obbiettivi più disparati della pianura padana, e in modo particolare abitazioni civili. Erano un vero e proprio incubo per la popolazione. Raramente questi incursori notturni sono riusciti a colpire obiettivi militari.

67   cfr. F. Borghi, op. cit. pag. 308.

68   cfr. I. Vaccari: "Il tempo di decidere", pag. 169 e in G. Silingardi, op. cit.: il partigiano Renzo Fregni venne ucciso da una raffica di mitra, Enzo Benatti si sparò al cuore ed, Ermete Benatti, Renzo Dotti e Feliciano Raimondi, si uccisero con una bomba a mano. cfr. anche "Lotte nella bassa modenese" pag. 290.

69   cfr. F. Borghi, op. cit.

70   cfr. elenco caduti RSI

71   ibidem n. 498

71bis cfr. "Resto del Carlino" del 6 Maggio 1984

72   cfr. elenco caduti n. 295

73   cfr. ESGC.Pi

74   cfr. ESGC.Mo

75   cfr. elenco caduti RSI.

76   cfr. "Martirologio" pag. 114.

77 cfr. "Martirologio" pag. 112 

 

Le due ausiliarie della RSI Benelli Bianca(sopra) e Zanini Luisa (sotto) uccise a Modena dai partigiani

 

 

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